Riconoscendo i Suoi meriti, il 15 aprile 1937, il S. Padre Pio XI Le conferisce
la più alta onoreficenza vaticana: la «Rosa d'oro della Cristianità».
Qualche mese dopo l'Università di Roma la proclama dottore in medicina
«honoris causa» e numerosi Stati le conferiscono altissime onoreficenze
che Ella accetta per ragion di stato essendo restia a qualsiasi forma di vanità.
Nel Suo esilio in Egitto, il 28 dicembre 1947, ha il dolore il perdere il
Suo amato Consorte. Nel 1950 sa di avere un tumore, si trasferisce a Montpellier,
nell'albergo Metropole e continua ad aiutare il prossimo pur avendo risorse
sempre più scarse e pur dovendo combattere strenuamente contro il Suo
male. Nel 1951 si trasferisce al «Mas du Rouel» e nel novembre 1952
si sottopone ad un grave intervento chirurgico nella clinica di «Saint
Cóme» dove muore il 28 novembre 1952.
Una vera folla, fra cui molti beneficiati della compianta Sovrana, partecipò
commossa ai suoi funerali.
È opportuno a questo punto ricordare che:
Quando il 9 gennaio 1878 morì in Torino il Padre della Patria, il Re
Galantuomo Vittorio Emanuele II, sorse il problema dove tumulare le reali Spoglie,
tra la città di Torino - amareggiata per non essere stata riconosciuta
Capitale - e Roma - che invece era stata dichiarata tale con Decreto 21 gennaio
1871 che approvava la legge per il trasferimento della Capitale a Roma. Per
risolvere il problema, il Consiglio Comunale di Roma decise di mettere a disposizione
- per destinarla a tomba dei reali d'Italia - uno dei suoi più importanti
monumenti: il Pantheon che è il monumento dell'antica Roma meglio conservato.
Le spoglie dei Sovrani d'Italia non riposano ancora nella Tomba dei Reali
d'Italia che è la Chiesa di S. Maria ad Martyres, comunemente chiamata
Pantheon o dal popolo detta «la rotonda» per la sua forma circolare.
II Pantheon fu costruito nel 27 a.c. per Marco Agrippa. Papa Bonifacio IV°
lo consacrò, dandogli il nome di S. Maria ad Martyres.
Nel Monumento di Roma, destinato a Tomba dei Sovrani d'Italia, sono tumulate
le sacre spoglie di S.M. Vittorio Emanuele II, di S.M. Umberto I e di S.M. la
Regina Margherita, vi è inoltre la tomba di Raffaello e quella del pittore
Annibale Carracci.
Ricordiamo che S.M. il Re Umberto II è morto in esilio a Ginevra il
18 marzo 1983 ed è provvisoriamente tumulato nell'Abbazia Reale di Altacomba,
nella Savoia (Francia) in attesa del definitivo trasferimento delle spoglie
a Roma unitamente a quelle dei Genitori S.M. il Re Vittorio Emanuele III, attualmente
sepolto in Alessandria d'Egitto nella Chiesa di Santa Caterina, e di S.M. la
Regina Elena sepolta nel Cimitero di Montpellier in Francia.
Continui pellegrinaggi di italiani si succedono per pregare sulle tombe dei
Sovrani defunti, nell'Alta Savoia, in Francia ed in Egitto.
È opportuno ricordare che nessun divieto vige per il ritorno delle
tre Salme in Italia, salvo naturalmente il rispetto delle relative norme sanitarie
e cimiteriali.
Vi è solo opposizione da parte di alcuni politici che vogliono escludere
dal diritto di essere sepolti al Pantheon: il Re Vittorio Emanuele III, la Regina
Elena e il Re Umberto II, alterando in tal modo la verità storica. Come
non riconoscere i meriti del Re Soldato di Vittorio Veneto e di Peschiera che
in 50 anni di regno aveva portato l'Italia al rango di grande Nazione europea?