affermata pittrice russa nata a Mosca nel 1967, vive e lavora nel cuore di Roma a Piazza Barberini. Inizia a dipingere, nella sua terra d'origine all'età di 5 anni. Frequenta in seguito la Scuola Accademica Artistica di Mosca e, nel 1988, si iscrive nella prestigiosa Accademia delle Belle Arti della Capitale russa, dove affina il suo stile e accresce la sua tecnica classica. In Italia, a Roma, Natalia Tsarkova ha realizzato, oltre a numerosi quadri di vario genere, anche apprezzati ritratti della nobiltà italiana ed internazionale e di note personalità della cultura e dello spettacolo.

Mariarita Pocino su "Lazio Ieri e Oggi", Ottobre 2002, Scrive:

A due passi da piazza Barberini, in un piccolo grazioso appartamento con soffitti a cassettoni, invaso da tele, tavolozze, pennelli e colori, vive e lavora una giovane pittrice russa: Natalia Tsarkova.

Appena varcata la soglia dell'abitazione-studio, e dopo aver rapidamente girato lo sguardo tutt'intorno, si ha subito l'impressione di trovarsi in un luogo ad alta concentrazione di creatività. Si respira un'atmosfera particolare e con la mente si torna indietro nel tempo, immaginando il clima artistico delle botteghe dei grandi maestri del passato. Ma, all'improvviso, una vocina delicatissima, che illustra con entusiasmo e dovizia di particolari le sue creazioni, ti riporta alla realtà di uno studio d'artista del terzo millennio.

E l'attenzioné si concentra su una grande riproduzione fotografica di un ritratto del Papa. Natalia, infatti, è diventata famosa proprio grazie a due meravigliosi ritratti del Pontefice. Il primo, realizzato in occasione dell'anno giubilare, è ora esposto nei Musei Vaticani, mentre il secondo, commissionatole dal cardinale Adam Joseph Maida, si trova nel «Centro Culturale Giovanni Paolo Th> di Washington. Nel primo quadro, sottolinea Natalia, «ho ritratto Sua Santità in una posa che potesse esprimere tutta la sua forza spirituale e la sua sofferenza per i mali dell'umanità». Il Papa è raffigurato in piedi, appoggiato al pastorale. In fondo, la basilica di
san Pietro, simbolo della cristianità. Intorno un cielo carico di nuvole ma con sprazzi di sereno, per indicare simbolicamente le difficoltà affrontate dal Papa e, allo stesso tempo, evidenziare i segnali di speranza e di pace.

Nella composizione pittorica l'artista inserisce due particolari, o come lei stessa li definisce, due «segreti», visibili solo dopo una attenta osservazione. Si tratta di un riflesso sul pastorale - posizionato all'altezza del cuore - che riproduce la Madonna col Bambino, simbolo della protezione di Maria sul Santo Padre e di una piccola luce sulla Porta Santa, rappresentazione simbolica del Giubileo del 2000.

Inserire «segreti» elementi simbolici all'interno delle sue opere - come, per esempio, citazioni dotte, vetri e lenti di ingrandimento che riflettono immagini particolari - per poi puntualmente sfidare l'osservatore di turno alla ricerca di questi significativi dettagli, è un sottile gioco artistico di Natalia. La quale arriva in Italia per trascorrervi una breve vacanza, ospite di un'amica slovena. Ma l'occasione di una mostra a Trieste, dove ottiene grande successo - vende infatti tutti i quadri esposti e riceve numerose commissioni - influenza il suo destino professionale, e nel 1994 si stabilisce definitivamente a Roma.

Alla sua straordinaria capacità di eseguire splendidi ritratti Natalia Tsarkova deve la sua fama e la sua notorietà. La fama della sua «specializzazione» si diffuse rapidamente, tanto che ecclesiastici, aristocratici, diplomatici, imprenditori, personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo... si sono fatti ritrarre restando affascinati dalla sua maestria nel rappresentare la figura umana, con le sue molteplici possibilità di interpretazioni espressive.

Tra gli altri, il cardinale Jorge Maria Mejìa; Fra Franz Von Lobstein, Gran Priore di Roma del Sovrano Militare Ordine di Malta; Fra Andrew Bertie, Gran Maestro dell'Ordine di Malta; l'Ambasciatore don Paolo Enrico Principe Massimo Lancellotti; il principe Paolo Francesco Boncompagni Ludovisi; Vittorio Sgarbi, Renzo Arbore ed altri.

Natalia, infatti, raffigura il soggetto inserendolo nel suo ambiente reale ma con l'introduzione di alcuni elementi suggestivi ed evocativi, riconducibili alle attitudini o a determinate passioni del personaggio rappresentato. Una porta aperta, una tenda sollevata, uno specchio, uno spartito musicale, ad esempio, non sono «segni» casuali ma «indizi» a partire dai quali decodificare la simbologia nascosta.

Nei suoi dipinti è inoltre frequente l'inserimento di piccoli autoritratti, spesso collòcati ai margini della composizione pittorica e, a volte, appena percettibili. A tale proposito, particolare significato assume il suo autoritratto presente nella parte sinistra del dipinto dedicato all'Ultima Cena. Si tratta, infatti, della prima donna raffigurata nel contesto di tale scena sacra. Ma questa non è l'unica particolarità.

Un'altra interessante caratteristica di questo quadro - oltre al fatto che sono stati raffigurati nelle vesti degli apostoli noti aristocratici romani - è la posizione di Cristo, che - come sottolinea Natalia - «non è rappresentato secondo l'iconografia classica vinciana ma ora si gira verso il mondo e rivolge il suo sguardo a tutti gli uomini, incitando alla riflessione, al pentimento e alla pace».

E proprio per questo esplicito invito alla pace simboleggiato nel dipinto,
l'«Ultima Cena» della Tsarkova è stata esposta, nella ricorrenza dell'undici settembre, nella Basilica di Santa Maria delle Grazie a Milano, dove è conservato il Cenacolo di Leonardo.

La giovane artista è tuttavia ormai nota come la ritrattista ufficiale del papa. E, a tale proposito, strana coincidenza, sbirciando tra le opere disseminate nel suo studio e soffermandosi su quella in fase di realizzazione, posta sul cavalletto, si rimane colpiti dalla dolcezza dello sguardo dell'ultimo soggetto scelto da Natalia: papa Luciani.