Per meglio conoscere il carattere, il temperamento e l'educazione della futura
grande Regina è opportuno riprodurre quanto lo storico Giorgio Papàsogli
riferisce in un bel volume "La Regina Elena, editrice Massimo - Milano".
Si racconta che durante la guerra 1876-77 a fino al 1878 era stata impiantata
nei prati di Cettigne, presso la reggia, una grande tenda circolare con due
corsie laterali per i soldati feriti: e ce ne erano tanti, in quel momento,
che tutta la vasta infermeria ne era piena. Poiché il Principe Nicola
era al fronte la Principessa Milena con le figlie maggiori si occupava attivamente
del servizio di Croce Rossa nell'ospedaletto vicino alla reggia e portavano
con loro la piccola Elena, la quale non voleva rimanere inattiva e desiderava
immensamente di fare come le sorelle maggiori.
In certe sere la conducevano in fondo ad uno dei bracci ove le veniva detto
di star seduta buona buona, vigilando se qualche ferito si lamentasse, o chiamasse:
in questo caso lei si sarebbe subito mossa e sarebbe venuta ad avvertire gli
assistenti che si trovavano al centro dell'attendamento. La piccina s'impegnò
in quella responsabilità. Si mise seduta, aspettando che qualche ferito
chiamasse: ma il silenzio era intatto. Nessuno chiedeva nulla ed Elena attendeva
per essere utile. Le ore passavano il sonno la prendeva e lei, per non assopirsi
dondolava le gambe battendo i calcagni o meglio i tacchi, con un monotono ritmo,
contro la cassa su cui era seduta. Dopo qualche tempo uno dei soldati domandò:
«che cosa è questo rumore?» allora Elena si precipitò
verso lui, e gli chiese se avesse bisogno di qualche cosa: «Ho sete»
rispose quegli e la bambina, tutta fiera e soddisfatta, finalmente per quell'incarico,
scivolò svelta fino al centro dell'ospedaletto per dar la notizia.
Trascorre la Sua infanzia a San Pietroburgo e studia al collegio Smolny, sotto
la protezione del Suo Padrino lo zar Alessandro II e poi del successore Alessandro
III (Vedi Giovanni Artieri: II tempo della Regina).
(Da Carlo d'Amelio e Roberto Ventura, La Regina della Carità, Roma Natale
1993)