S. Maria degli Angeli e dei Martiri
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RICORDO DI MONSIGNOR COSIMO BONALDI SECONDO PARROCO DELLA BASILICA DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI E DEI MARTIRI DAL 1944 AL 1955 IN ROMA
  Dalla Relazione della signorina Nilde Collemassi recuperata presso l’Archivio Lateranense e registrata nell’Archivio parrocchiale (senza data)

MONS. COSIMO BONALDI
È stato il secondo Parroco di Santa Maria degli Angeli. Ha preso possesso del titolo l’1 gennaio 1944.
Per prima cosa riordinò le Associazioni esistenti, dando un nuovo impulso ai loro specifici movimenti; la Schola Cantorum venne incrementata con nuovi elementi provenienti anche da fuori parrocchia.
Il Laboratorio che provvedeva a mantenere in ordine tutti gli arredi sacri della Parrocchia, per suggerimento del Parroco, in occasione della Giornata Missionaria, preparava camici, stole, pianete e quanto altro poteva servire al culto divino e quanto si poteva preparare con la raccolta fatta, ed esponeva il tutto nella Cappella interna dedicata all’Epifania, perché i fedeli che avevano contribuito potessero prenderne visione.
Questa chiarezza nei riguardi delle offerte che si raccoglievano, era una specifica dote di Monsignor Bonaldi, per qualsiasi occasione.
Così per la raccolta dell’oro chiesta a tutti i fedeli per poter costruire uno sportello più solido e sicuro al Tabernacolo dell’Altare del SS. Sacramento.
La raccolta fu di oggetti cari e non di denaro, appunto per un atto d’amore alla Eucarestia.
Questa raccolta d’oggetti d’oro fu affidata ad una commissione di laici che ne curarono la fusione; né il Parroco, né il suo vice, si occuparono della cosa.
Per volere di Monsignor Bonaldi sorse in Parrocchia il gruppo delle “Lampade Viventi”; fu l’Associazione più fiorente ed alla quale il Parroco affidava il compito di pregare per ottenere da Dio Benedizioni particolari per la Parrocchia e per chi operava in essa, perché senza preghiera non c’è opera che prosperi e così ripeteva in ogni occasione.
Perché gli altari della Chiesa fossero sempre ben preparati al culto divino ne affidò la cura e quindi la pulizia, ad ognuna delle Associazioni femminili.
Provvide a cambiare i vecchi confessionali della Basilica con dei nuovi bellissimi, costruiti in legno pregiato, monumentali, comodi, adatti alla Chiesa che li ospitava, aiutato in parte da fedeli generosi.
(Presso l’archivio lateranense esiste un documento che attesta la Visita Apostolica ordinata da Pio X con bolla dell’11 febbraio 1904 ed eseguita il 17 maggio 1906 da Mons. Raffaele Virili vescovo di Troade, assistito dal Cancelliere Carlo Respighi. Al n° 8 della relazione il Visitatore Apostolico raccomanda la sostituzione dei vecchi confessionali, ormai deperiti: n.d.r.).
Vegliò con severità affinché non si portassero innovazioni che potessero alterare l’armonia dell’ambiente, disegnato dal grande Michelangelo.
Se ne ebbe una prova lampante quando desiderò far costruire un pulpito dato che la Chiesa ne era sprovvista e lui da valentissimo predicatore quale era (Monsignor Bonaldi apparteneva ai “Missionari Imperiali”: gruppi di sacerdoti diocesani dedicati alla predicazione fondati da Don Pirro Scavizzi, prete romano e parroco per molti anni nella città) soffriva molto di questa mancanza, anche perché dopo la nomina a Parroco predicava solo a Santa Maria degli Angeli.
Si rivolse quindi a vari architetti, fece fare diversi bozzetti, poi non ne scelse nessuno, perché chiaramente non li vedeva consoni alla monumentalità di questa basilica.
Per iniziativa del Parroco, per la prima volta a Roma, organizzò per il mese di novembre dedicato ai defunti, una S. Messa vespertina che si celebrava ogni giorno per tutti quei fedeli defunti i cui nomi fossero stati scritti, anche con modestissime offerte, presso le Dame di S. Vincenzo che provvedevano ai poveri della Parrocchia; in questo modo i fedeli venivano interessati personalmente a partecipare alla S. Messa giornaliera in suffragio dei loro cari trapassati.
Inoltre in una domenica del mese, i partecipanti a questa S. Messa venivano invitati a compiere un pellegrinaggio al Cimitero del Verano.
Si partiva da S. Maria degli Angeli ed in processione, recitando il Santo Rosario, si giungeva al centro del Cimitero.
Monsignor Bonaldi rivolgeva ai partecipanti la parola di Dio, si recitavano delle preghiere e la processione si scioglieva.
Alla pia pratica prendevano parte numerosi fedeli che provenivano da tutta la città, appunto per partecipare alla S. Messa che non era un’iniziativa soltanto parrocchiale.
Monsignor Bonaldi non si occupava solo dei suoi parrocchiani.
Infatti, anche da Parroco, seguitò ad assistere, aiutato da un comitato di laici, i familiari dei carcerati, dato che per molti anni era stato Cappellano delle Carceri di Regina Coeli a Roma.
Organizzò un Comitato cittadino per restaurare l’effige, assai rovinata dal tempo, della Madonna che si trova all’interno della parete di Porta Pia che guarda Via Nomentana, quindi ben visibile entrando in città.
Però monsignor Bonaldi la sua vita di sacerdote la trascorse nella sua Parrocchia da dove difficilmente si allontanava.
I fedeli lo potevano trovare in sacrestia a qualsiasi ora durante l’apertura della Chiesa, per colloqui, confessioni, consigli: era a loro disposizione proprio come un fratello.
Con l’offerta di un munifico parrocchiano poté installare il termosifone nelle abitazioni dei sacerdoti addetti alla Parrocchia, per la sacrestia e per le due stanzette che aveva fatto costruire per gli uffici parrocchiali.
Lasciò la Parrocchia nella primavera del 1955.

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