Sul pavimento della crociera di S. Maria degli angeli, la grandiosa basilica
costruita nelle Terme di Diocleziano su progetto di Michelangelo e poi di Vanvitelli,
di fronte alla tomba del Maresciallo Diaz si vede la Meridiana o Linea Clementina.
Dettero luogo all'esecuzione della Meridiana gli studi che Papa Albani, cioè
Clemente XI, fece compiere verso il 1700 da una Commissione presieduta dal Cardinale
Norris e della quale era segretario il Canonico Francesco Bianchini, matematico,
astronomo, archeologo e storico, allo scopo di verificare ulteriormente la validità
della Riforma Gregoriana del Calendario, anche ai fini della determinazione
della data della Pasqua nella migliore concordanza possibile con i moti del
Sole e della Luna e con le regole date dai Padri del Concilio di Nicea.
Conformemente a queste regole la Pasqua deve essere celebrata nella prima domenica
dopo il Plenilunio che segue l'Equinozio di Primavera. Questa è l'enunciazione
corrente e più facilmente comprensibile, mentre quella della tradizione
ecclesiastica è più complessa, ma non è necessario riportarla
in questa sede perché richiede spiegazioni articolate e non congeniali
ad un'esposizione divulgativa.
Gli eventi astronomici che determinano la data della Pasqua devono essere comunque
conosciuti con la migliore precisione possibile, onde evitare errori che avrebbero
come conseguenza anche lo spostamento delle date di tutte le feste mobili della
Chiesa.
Per fugare dubbi, e timore che ancora persistevano in taluni ambienti, e per
vagliare ogni eventuale esigenza di perfezionamento della Riforma Gregoriana,
Clemente XI volle che Francesco Bianchini tracciasse una Meridiana monumentale
che gareggiasse con quelle esistenti in altre città, tra le quali, famosa,
quella che l'astronomo Gian Domenico Cassini aveva costruito qualche decennio
prima in S. Petronio a Bologna.
La Meridiana avrebbe sempre precisato l'Equinozio di Primavera, come continua
e continuerà a fare nei secoli in buona armonia con gli strumenti moderni,
dando visibile certezza alla determinazione della data della Pasqua.
Il metodo concreto di calcolo di questa fondamentale data ecclesiastica rimase
quello proposto da Luigi Giglio e promulgato da Gregorio XIII, metodo che aveva
il pregio dell'ingegnosa semplicità di applicazione, pur potendo essere,
in teoria, sostituito da altri metodi. Bianchini stesso, senza fare riferimento
alla Meridiana, propose un metodo sottilmente alternativo che tuttavia nella
sua applicazione pratica avrebbe sollevato numerosi problemi e rimase perciò
confinato nel campo delle speculazioni teoriche, pur se non mancano di tanto
in tanto tentativi, anche molto recenti, di riportarlo alla luce.