S. Maria degli Angeli e dei Martiri
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IGOR MITORAJ raccontato

Alle porte di Igor Magno (Marco Di Cpua)

Spiritualità e classicità nei portali di Igor Mitoraj. Un segno contemporaneo per un messaggio religioso ( Carlo Chenis)

Le porte di Mitoraj: tradizione estetica e teologia (Guido Mazzotta)

Le porte in bronzo di Igor Mitoraj (Renzo Giuliano) - Annunciazione e Risurrezione, il mistero plenario nelle porte in bronzo di Igor Mitoraj in Santa Maria degli Angeli e dei Martiri.

Le Porte del Silenzio (Tahar Ben Jelloun)

Nato nel 1944 a Oederan da madre polacca e padre francese, Igor Mitoraj, al termine della guerra si trasferisce con la madre a Cracovia. È qui che inizia a seguire gli studi accademici frequentando i corsi di Tadeusz Kantor – noto pittore e rappresentante dell'avanguardia teatrale polacca. Alla fine degli anni 60 si iscrive all'Ecole des Beaux Arts di Parigi, prima tappa di una serie di soggiorni-studio che lo portano in Messico, Grecia, Stati Uniti e, infine, in Italia. Nel 1979 giunge a Pietrasanta, in Toscana, dove inizia a lavorare con il marmo, la terracotta, il bronzo: i suoi materiali.

Da allora vive a Parigi e Pietrasanta, di cui è cittadino onorario.

È la classicità il referente principale di Igor Mitoraj. Non si tratta di “rinascimento” o di un semplice ritorno al passato. La sua scultura da una parte si richiama apertamente ai modelli della tradizione greco-romana, dall'altra esprime una tensione fortemente attuale, un'ansia di conoscenza introspettiva e un'inquietudine che sono profondamente connaturate alla modernità.

La sua lettura della tradizione classica non vuole esaltare, né adattare o rimodellare gli antichi registri, ma rappresenta frammenti di storia in un continuo interrogarsi sul disagio e il progressivo smarrimento della società contemporanea. Le sue sculture sono immagini frammentate, mutilate, attraversate da vuoti: reperti proiettati nella modernità.

La complessa e seducente storia della Basilica offre a Mitoray l'occasione di richiamare i canoni della classicità e del rinascimento per modellare un'opera che palpita di visioni soprannaturali e di epopee martiriali.

Il portale di sinistra tematizza il mistero dell'Annunciazione dell'Angelo a Maria Vergine, quello di destra annuncia il mistero della Resurrezione di Cristo. Entrambi gli eventi non hanno testimoni per cui obbligano all' “obsequium fidei”.

Il fondo rappresenta l'orbe terracqueo attraverso campiture glabre e stesure increspate che indicano la trasformazione del “chronos” in “chairos”, cioè del tempo cronologico in tempo spirituale. Paradigma dell'umanità redenta è Maria, che si fa portavoce di salvezza e immagine della Chiesa.

 
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