La danza come preghiera ed esplosione vitale della gioia della Risurrezione

architettura, il tutto raccolto da un comune denominatore d’eccezione: il Vangelo. Questa è l’idea che sostiene una singolare iniziativa, insieme pastorale ed artistica, proposta nella Basilica romana di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri: “Luce da Luce – Riflessi dal Vangelo”.

Il tutto ha origine dalla presenza, nella stupenda chiesa michelangiolesca, della “Croce di Luce”, un grande crocifisso di cristallo realizzato in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù: le mille rifrangenze dell’intaglio, la profonda simbologia sottesa alla realizzazione dell’opera, l’entusiasmo portato dalla gioiosa adesione cristiana dei giovani del Grande Giubileo, hanno suggerito al parroco, Mons. Renzo Giuliano e al coreografo Fabio Gallo la realizzazione di una manifestazione dai connotati rari: una danza, attorno alla croce, avvolta dalle sue luminescenze, guidata dalle parole del Vangelo. Arte, quindi, come preghiera, riflessione, meditazione, ma anche come esplosione vitale dell’interiore gioia della Resurrezione. Una gioia esplosa innanzi tutto nel corso dell’Anno Santo, nell’ambito della Rassegna Mondiale di Danza e Coreografia sui Temi Sacri, e poi riproposta anche di recente nella stessa Basilica, come occasione pastorale, come – sono parole di Mons. Giuliano – “un comunicare in movimento la fede”, in maniera nuova e coinvolgente per le nuove generazioni.

Da questa iniziativa è nato il volume “Luce da Luce – Riflessi dal Vangelo” (Edizioni Il Cigno). Sfogliarne le pagine è come rivivere, in maniera meditata, la singolare esperienza di sintesi fra preghiera ed espressione artistica: da un lato la suggestione delle immagini fotografiche della danza (realizzate dallo stesso coreografo Fabio Gallo), affascinante connubio tra fissità e movimento; dall’altro le meditazioni di Mons. Giuliano ad accompagnare mirate citazioni bibliche...

 Così il lettore viene introdotto in questo singolare cammino di accostamento al mistero della Salvezza. Un cammino che interpella personalmente, che non lascia spazio a deleghe o a calcolati rimandi. Un cammino impegnativo, ma che accanto alla fatica si presenta anche carico di gioia e di speranza: “La Croce è infatti la domanda che, muovendo la vita, le fa sprigionare l’intensa e dolce sua luce e la porta a danzare il divino nella fede”. 

(Maurizio Fontana)