Regolo Bianchini
Home Up

Il regolo con scala ticonica di Francesco Bianchini

Il regolo di bronzo usato da Francesco Bianchini, incastonato nella parete sinistra del Presbiterio della Basilica  è lungo centimetri 24.3, corrispondenti alla centesima parte dell'altezza del foro boreale.

Una porzione pari a centimetri 20.34 (centesima parte dell'altezza del foro gnomonico rivolto a Mezzogiorno) è quella utilizzata per le misure relative alla Meridiana Australe.

Al primo Autore di una monografia riguardante la Meridiana è sfuggito che il bordo sinistro contiene un piccolo spazio vuoto, come si vede chiaramente nel disegno. Egli ha perciò pubblicato l'informazione che la porzione in parola è lunga centimetri 20.5. L'errore si è perpetuato non senza conseguenze negative sulla conoscenza dell'opera di Bianchini. Moltiplicando questa grandezza per 100 si ottiene infatti un'altezza del foro gnomonico di 20.50 metri, con un'eccedenza di 16 centimetri rispetto alla realtà. Se questa grandezza fosse vera, tutte le dimensioni della Meridiana risulterebbero un po' diverse da quelle che vediamo. È dunque di significativa importanza ristabilire la verità circa questa dimensione, che è il cardine di tutta la struttura dell'opera di Bianchini.

Occorre tuttavia avvertire che nel regolo è presente un modesto difetto costruttivo: come risulta dal disegno la numerazione della prima sezione a sinistra, in basso, è sfasata di una riga verso l'alto e ciò ha indotto alcuni a ritenere che la porzione del regolo interessata, sia divisa non in 1000 ma in 900 parti.

Il difetto sarebbe stato talmente rilevante da falsare le innumerevoli misure di Bianchini, che sono invece corrette. Bianchini ha usato un regolo contenente un piccolo difetto, ma non ne ha preteso la ricostruzione. Lo ha usato supplendo con la sua paziente perizia all'inconveniente.

La lettura sul regolo ticonico non è difficile. La prima porzione a sinistra, di soli centimetri 2 circa, è divisa in cento parti da sottilissime righe diagonali che consentono di valutare lunghezze di appena due decimi di millimetro. L'invenzione di questa scala è attribuita a Tycho Brahe, donde il nome. Nel caso delle misure eseguite da Bianchini sulle tangenti della Linea Meridiana, il primo dato era immediatamente disponibile dalla lettura dei numeri a destra della Linea. Per esempio, se la misura si doveva eseguire tra il segmento 142 e 143 Bianchini disponeva immediatamente della tangente corrispondente la segmento 142, senza bisogno di calcoli. Poiché ogni segmento comprendeva 1000 particelle il numero 142 significava 142000 particelle. Con un compasso si misurava la frazione eccedente compresa tra 142 e 143 e la si sovrapponeva al regolo. I numeri da 100 a 900 fornivano le "centinaia" di particelle e la porzione finale del regolo dava le decine e le unità.

Il regolo è riportato su scala 1:1 a pagina 29 del volume Il Cielo in Basilica e contiene due esempi di misure: una tangente di 142623 particelle e una di 142994. La seconda dimostra che l'accusa rivolta a Bianchini di aver diviso il regolo in 900 e non in mille parti è frutto di fantasia.

(Da Mario Catamo e Cesare Lucarini “Il Cielo in Basilica - La Meridiana di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma” Roma, 2002, edizione A.R.P.A. - AGAMI, , rilievi fotografici di Fabio Gallo)

Page made by Big Ben  - All rights reserved - Questa pagina è stata aggiornata il  23-07-2020  alle  16:14:15