Non Elastica
Home Up

La Meridiana è... elastica?

La Linea Meridiana non è ovviamente elastica, se la si considera nella sua fisicità: è una riga metallica che potrà subire soltanto i piccolissimi allungamenti o accorciamenti dovuti alle variazioni della temperatura.

Le cose cambiano se ci riferiamo alle distanze sulla Linea, dal punto perpendicolare, dell'immagine luminosa del disco solare: da un anno all'altro, lentissimamente, queste distanze si accorciano (o si allungano) giustificando l'immagine di elasticità che appare in forma interrogativa nel titolo.

Andiamo al concreto: se Bianchini vedesse oggi, dopo tre secoli dalla costruzione, la sua Meridiana, noterebbe che la distanza del centro dell'ellisse luminosa che si forma all'estremità settentrionale al Solstizio d'Inverno cade in un punto che è arretrato di circa 8 centimetri. Il cambiamento sarebbe minore se si osservasse il centro dell'ellisse luminosa al Solstizio d'Estate: invece di arretrare questo punto sarebbe più avanti di circa 1.5 centimetri. In totale la Meridiana "efficace", cioè misurata nella sua funzione, si è effettivamente accorciata di circa 9.5 centimetri in trecento anni.

Bianchini non ha inciso le ellissi solstiziali e quindi il fenomeno può solo essere calcolato, ma sfugge all'occhio dell'osservatore; non accade così per esempio a Bologna, nella Chiesa di S. Petronio, dove le ellissi solstiziali furono incise all'epoca della costruzione. Oggi un osservatore che presti attenzione, se visita S. Petronio in uno dei due Solstizi, si accorge dell'accorciamento.

A che cosa è dovuto questo fenomeno? La Terra ruota intorno ad un asse inclinato, nei primi anni del 2000, di 23° 26' 20" rispetto al piano della sua orbita. Questa inclinazione, denominata obliquità dell'eclittica, perché può anche essere vista sotto il profilo dell'angolo che l'orbita terrestre forma con l'Equatore celeste, non è immutabile nel tempo. Essa varia, con un periodicità valutata intorno ai 40000 anni, al ritmo di circa 0.47" all'anno.

L'inclinazione dell'eclittica è una delle variabili matematiche in gioco per determinare la distanza delle ellissi solstiziali dal punto perpendicolare. Se essa varia, varia pure la loro distanza. Attualmente l'inclinazione è in diminuzione: la distanza in parola, come si è visto, si accorcia.

Possiamo, quasi per gioco, calcolare che cosa accade, se si immagina un'escursione di 2 gradi tra il valore massimo e minimo dell'inclinazione e se si ipotizza che nell'epoca attuale siamo nel punto centrale della variazione. Quando si raggiungesse il valore minimo la Linea efficace si accorcerebbe complessivamente di circa due metri e mezzo; quando si raggiungesse il valore massimo la Linea efficace si allungherebbe di circa altrettanto. Si tratta di processi che richiederebbero comunque migliaia di anni. Per ragioni matematiche, su cui non è possibile dilungarsi, il problema non si pone per le ellissi equinoziali incise: la loro posizione è immutabile nel tempo e dunque l'allungamento-accorciamento si misura sempre dallo stesso punto.

(Da Mario Catamo e Cesare Lucarini “Il Cielo in Basilica - La Meridiana di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma” Roma, 2002, edizione A.R.P.A. - AGAMI, , rilievi fotografici di Fabio Gallo)

Page made by Big Ben  - All rights reserved - Questa pagina è stata aggiornata il  23-07-2020  alle  16:14:15