Ora della Meridiana
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L'ORA DELLA MERIDIANA

L'Ora Locale Vera  

Se si sceglie un qualunque luogo di osservazione, nel nostro caso la Basilica di Santa Maria degli Angeli, si constata che il Sole, compiendo ogni giorno il suo percorso da Est a Ovest, varca la Basilica attraversando il Piano che unisce il Nord al Sud e contiene il foro gnomonico (Piano Meridiano locale), nell'istante in cui ha raggiunto la sua massima altezza giornaliera sull'Orizzonte locale. È questo l'istante che divide l'arco della giornata di luce, dal sorgere al tramontare del Sole, in due parti uguali. Non c'è dunque termine più appropriato di quello di "Mezzogiorno" per indicare questo istante. Si tratta del Mezzogiorno Locale Vero, conforme alle leggi naturali.

Un po' prima di questo momento il Sole comincia a proiettare la sua immagine sul pavimento varcandola, con il suo centro, nell'istante del Mezzogiorno. L'immagine è un ellisse con l'asse maggiore di circa cm 21 e quello minore di circa cm 20 al Solstizio Estivo, ma assume la forma di un'ellisse sempre più allungata via via che scorrono i mesi, salvo il lieve rigonfiamento laterale ricordato prima e dovuto alla manomissione del foro. All'estremità Nord della Linea l'immagine è fortemente allungata, con l' asse maggior di cm 110 circa e quello minore di cm 46 circa. L'ellisse è dovuta alla circostanza che il cono di luce proveniente dal foro è sezionato in questa forma geometrica dalla posizione orizzontale del pavimento. Se per bizzarra ipotesi il pavimento fosse perpendicolare all'asse del cono di luce, l'immagine solare sarebbe sempre un cerchio.

La Meridiana di Santa Maria degli Angeli indica dunque, come si è già ripetuto, il Mezzogiorno Locale Vero del Meridiano passante per la Basilica, Meridiano che si materializza nella Linea di bronzo incastrata nel pavimento della Chiesa, nella direzione Sud-Nord o, più esattamente nella già ricordata sottilissima riga incisa al centro della lamina di bronzo, riga ancora visibile in qualche porzione della Meridiana, ma cancellata dal calpestio secolare in altre porzioni.

Ma il Mezzogiorno Locale Vero ha una caratteristica: giorno dopo giorno non si verifica nello stesso istante. Si tratta di differenze appena avvertibili che, cumulandosi nel corso di un anno portano gradualmente ad un ritardo di poco più di 14 minuti prima di metà febbraio e ad un anticipo di poco più di 16 minuti ai primi di novembre. Negli altri periodi dell'anno le differenze si riducono sino ad annullarsi in quattro momenti: intorno alla metà di Aprile, alla metà di Giugno, al termine di Agosto o ai primi di Settembre, e infine intorno al 25 dicembre. Esula dagli intenti di questa esposizione la descrizione delle cause dell'anticipo o ritardo giornaliero del ritorno del Sole sullo stesso Meridiano. Basterà accennare a quella, più facilmente comprensibile, che deriva dalla circostanza che la Terra non compie durante l'anno un percorso circolare ma ellittico e conseguentemente la sua velocità cambia a seconda della distanza dal Sole. L' orbita della Terra, inoltre, è inclinata rispetto all'Equatore Celeste e ciò determina ulteriori influenze sull'istante in cui il Sole torna all'appuntamento giornaliero con il Meridiano di qualsiasi località. Conviene solo ricordare che il fenomeno degli anticipi o ritardi avviene con lenta, regolare e prevedibile cadenza, essendo determinato da ben note leggi fisiche.

Nei secoli scorsi questo tipo di ora, ora locale vera, con le sue lente e piccole variazioni giornaliere soddisfaceva le esigenze della vita pratica.

Qual è il grado di precisione di questa Meridiana nell'indicare l'ora locale vera? Nel passato si è parlato di precisione di 1 o 2 secondi, assecondando una inclinazione veramente eccessiva alla mitizzazione. La Meridiana ritarda in misura prossima a 20 secondi al Solstizio d'Inverno ma il ritardo diminuisce e tende a valori trascurabili via via che l'immagine solare si avvicina al Solstizio Estivo.

Tutto ciò è presumibilmente dovuto al concorso di due circostanze: una lieve deviazione verso Nord-Est (già rilevata, in misure peraltro non concordanti, da antichi studiosi) e lo spostamento, già ricordato, del centro del foro gnomonico derivante dalla ormai nota manomissione. Questo ritardo è stato stimato con attenzione dagli Autori di queste pagine (pur con le difficoltà derivanti dalla presenza del fenomeno della vibrazione dei contorni dell'immagine dovuto a complesse ragioni ottiche) anche con l'ausilio di strumenti di rilevazione che presentano un buon grado di precisione. È grave e sorprendente questo ritardo? No. Le grandi Meridiane consorelle di quella di Santa Maria degli Angeli hanno subito più di una revisione nel tempo e tuttavia, per esempio, ancora nel 1904, il controllo eseguito da Federico Guarducci rilevava, per San Petronio, un ritardo al Solstizio Invernale di 6.5 secondi. La Meridiana di Santa Maria degli Angeli non ha subito revisioni in trecento anni, anzi ha affrontato, non sappiamo quanto positivamente, non pochi rischi in occasione del completo rifacimento del pavimento e di altri inteventi sulla Linea stessa e tuttavia si può considerare ancora uno strumento di notevole precisione.

(Da Mario Catamo e Cesare Lucarini “Il Cielo in Basilica - La Meridiana di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma” Roma, 2002, edizione A.R.P.A. - AGAMI, , rilievi fotografici di Fabio Gallo)

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