Funzione Calendariale
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La funzione "calendariale" della Meridiana

Il Sole con un moto apparente che è il riflesso del movimento reale della Terra nella sua orbita annuale, compie un percorso sulla sfera celeste che apparirebbe alla nostra vista se per incanto calasse il buio in pieno giorno e contemporaneamente restasse visibile la sagoma dell'astro. Questa sarebbe osservata all'interno di una Costellazione e se, a distanza di tempo, l'incanto si ripetesse, la sagoma sarebbe visibile in un'altra Costellazione. Durante l'anno dunque il Sole compie un percorso apparente tra le Costellazioni, ben conosciuto fin dall'antichità. Gli Astronomi antichi hanno chiamato Zodiaco questo percorso attraverso dodici Costellazioni, cioè una per ogni mese.

All'epoca in cui si andò configurando l'immagine dello Zodiaco il Sole entrava nella Costellazione dell'Ariete all'Equinozio di Primavera, passava successivamente nel Toro, poi nei Gemelli, per entrare nel Cancro al Solstizio d'Estate. Il percorso proseguiva con il passaggio nel Leone e poi nella Vergine per entrare, all'Equinozio d'Autunno, nella Bilancia. Seguivano nei mesi successivi lo Scorpione e il Sagittario e poi, al Solstizio d'Inverno, il Capricorno. Infine, dopo l'Acquario e i Pesci l'Astro tornava a entrare in Ariete all'Equinozio di Primavera.

Poiché il movimento annuale del Sole sulla volta celeste si traduce, con la stessa periodicità, in uno spostamento della sua immagine tra i due estremi della Linea Meridiana, si scorge senza difficoltà la funzione calendariale dello strumento. Facendo corrispondere progressivamente alle diverse posizioni del Sole nell'anno, le raffigurazioni delle Costellazioni che l'Astro attraverso mese per mese, è possibile determinare con notevole approssimazione la data dell'osservazione.

È per questo che ai due estremi della Linea Meridiana sono raffigurati in riquadri di preziosi marmi antichi commessi, rispettivamente, il Cancro a Sud, per indicare il Solstizio d'Estate (21 giugno) e il Capricorno a Nord per indicare il Solstizio d'Inverno (22 dicembre). A destra e a sinistra della Linea sono raffigurate, sempre in marmi commessi, tutte le 12 Costellazioni dello Zodiaco. Si tratta di opere di elevato valore artistico, dovute a Francesco Tedeschi su disegni di Carlo Maratti e Domenico Paradisi, tratti da incisioni pubblicate in Uranometria Nova di Giovanni Bayer nel diciassettesimo secolo. Esse danno alla Meridiana di Santa Maria degli Angeli un ineguagliabile primato estetico. Raffigurano le Costellazioni secondo la mitologia corrente e sulle immagini sono incastonate le Stelle di ciascuna Costellazione, in bronzo dorato, di grandezza proporzionale alle rispettive magnitudini. Le grandezze indicate con Stelle in bronzo vanno dalla Prima alla Quinta; la Sesta è indicata con un tondino, sempre in bronzo, e sono infine presenti anche le nebulose, indicate con un tondino ancora più piccolo. Bisogna avvertire che non tutte le 12 Costellazioni in marmi commessi sono sopravvissute nella loro costruzione originaria: due, Toro e Vergine, sono state rifatte perché consunte e sono prive delle Stelle di bronzo che davano loro una spettacolare evidenza. Le raffigurazioni sono contenute in quadrati di 89 cm di lato, tranne lo Scorpione che si è dovuto realizzare in un piccolo triangolo lasciato scoperto dal plinto di una colonna. Anche esso è privo, ma fin dall'origine, delle stelle bronzee della Costellazione, per evidenti motivi di incapienza.

A questo punto è necessaria una breve ma importante digressione. Le tappe del percorso del Sole tra le Costellazioni descritto poco fa corrispondono a quanto avveniva oltre 2000 anni addietro, quando gli Astronomi osservarono e descrissero fedelmente quello che risultava dalle loro osservazioni. Un grandioso fenomeno astronomico, al quale accenniamo separatamente, la "Precessione degli Equinozi", ha lentamente modificato le cose. Il Sole attualmente non entra nella Costellazione dell'Ariete all'Equinozio di Primavera, ma in tale data si trova ancora nella Costellazione dei Pesci e conseguentemente tutte le Costellazioni dello Zodiaco hanno subito un corrispondente arretramento.

Per rispettare una tradizione millenaria che pone l'Ariete a simbolo dell'inizio della Primavera, oggi si usa dire che il 21 marzo il Sole entra nel segno dell'Ariete e così di seguito per tutti gli altri mesi. Non si può però dire che entra nella Costellazione dell' Ariete perché c'è discordanza tra segno e Costellazione. Ogni segno occupa 30 gradi dell'eclittica e perciò 12 segni occupano i 360 gradi del cerchio percorso dal Sole sulla sfera celeste. Questo curioso adattamento convenzionale ha consentito di non archiviare del tutto, e talvolta di usare ancora adesso, l'antica terminologia e l'iconografia corrispondente.

È quello che ha fatto Bianchini, come tutti i costruttori di Meridiane antiche, e spesso anche moderne, confidando nel possesso, da parte degli uomini, di questa conoscenza elementare: le raffigurazioni dello Zodiaco sono meri segni convenzionali che possono essere tradotti in date, anzi in coppie di date, una indicata dall'immagine del Sole quando si sposta da Sud a Nord lungo la Linea e l'altra quando si sposta in senso inverso. Soltanto a ciascuno dei due segni solstiziali corrisponde non una coppia ma una sola data.

I quadrati contenenti le raffigurazioni zodiacali hanno le mediane in corrispondenza con la tangente della distanza zenitale del Sole quando entra nei diversi segni.

Bisogna tener presente che le date si possono determinare non con esattezza, ma con una buona approssimazione, a meno che non si proceda con misure e calcoli molto precisi come quelli che era in grado di eseguire Bianchini e che, con buona volontà, possono essere eseguiti anche oggi. L'approssimazione della determinazione a vista dipende anzitutto dalla circostanza che il Sole non entra nei diversi segni zodiacali ogni anno nello stesso istante, a causa dell'intercalazione quadriennale degli anni bisestili e degli altri meccanismi secolari adottati, come si è visto quando si è parlato del Calendario Gregoriano, per ottenere la migliore concordanza possibile tra il Calendario e i moti della Terra rispetto al Sole. Per avere una buona idea dell'influenza di questi fattori sul Calendario basterà ricordare che, nel Cinquantennio iniziato nel 2000, l'Equinozio di Primavera potrà verificarsi, nei diversi anni, il 19, il 20 e il 21 marzo, pur se, nei tempi lunghi il Calendario Gregoriano riporterà periodicamente l'Equinozio ai tempi canonici. A titolo di curiosità vogliamo ricordare nel Cinquantennio citato l'Equinozio di Primavera si verificherà 2 volte il 19 marzo, ben 45 volte il 20 marzo e solo 3 volte il 21 marzo (calcoli di G. Ferrari). Anche i Solstizi potranno oscillare tra due giorni contigui e così gli altri ingressi nei segni.

Anche il lento mutamento dell'inclinazione dell'asse terrestre ha determinato in 300 anni un lievissimo sfasamento della posizioni dei quadri dei segni zodiacali rispetto a quelli che avrebbero se la Meridiana venisse costruita ora.

Se in conclusione, oltre a osservare il passaggio del Sole a Mezzogiorno, seguiamo giorno dopo giorno la sua posizione sulla Linea, scorgiamo in modo tangibile il secondo dei due movimenti principali della Terra: quello di rivoluzione intorno al Sole. Cominciando dal segno del Cancro, al Solstizio d'Estate, vediamo il Sole avanzare verso l'Equinozio d'Autunno per poi raggiungere il Solstizio d'Inverno al termine del percorso ascendente verso Nord; a questo punto ha inizio il percorso inverso, verso Sud, che termina al Solstizio d'Estate. L' avanzata riflette, con un effetto "al rallentatore" la corsa annua della Terra intorno al Sole, che avviene alla velocità media di circa 30 km al secondo!

(Da Mario Catamo e Cesare Lucarini “Il Cielo in Basilica - La Meridiana di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma” Roma, 2002, edizione A.R.P.A. - AGAMI, , rilievi fotografici di Fabio Gallo)

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