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Inizio delle Celebrazioni

della Meridiana Bianchini

  20 Ottobre 2002

Mons. Renzo Giuliano (Parroco)

Il mio saluto cordiale a tutti voi, alla Signora Franca Ciampi, agli Amici del Fondo Italiano per l’Ambiente, agli Amici della Basilica, agli Artisti  che nel ciclo delle manifestazioni di “Centoeventigiorni” da questa Basilica invieranno al mondo il loro messaggio di pace, al Maestro Riccardo Muti ed alla sua Orchestra. 

Siamo in un contesto di “evento” straordinario, quale è il Concerto di questa sera, a memoria del Tricentenario della grande Meridiana che Francesco Bianchini costruì dentro questa Basilica, sotto l’ispirazione che mosse la Chiesa del sei-settecento a corrispondere alle attese scientifiche maturate all’epoca.

Uniamo qui due forti sensibilità che hanno alto valore di civiltà e di costruzione di essa: quella della Chiesa e quella di un attento universo laico, quale il FAI rappresenta, che hanno dato e danno attenzione al patrimonio dei Beni culturali. 

La Meridiana ha un suo reale e simbolico valore; essa estende le dimensioni e le coordinate del cosmo dentro lo spazio artistico e cultuale della Basilica, divenendo aggancio alla creazione e, nel contesto cristiano, alla redenzione. Ricordate le prime battute del Libro della Genesi: “In principio Dio creò il cielo e la terra. …Dio disse: ‘Sia la luce’ e la luce fu” (Gen. 1,1). 

Siamo posti davanti al principio del tempo della creazione del cosmo. La misura del tempo della creazione iniziale è la luce splendente. 

Ancora oggi sulla Meridiana le perfette misurazioni astronomiche acquistano possibilità dal movimento della luce che la percorre. 

Nella buona notizia cristiana viene annunciato: “In principio era il Verbo…Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo” (Gv. 1,9). 

Questa Meridiana ha come origine e finalità precipua il compito di esattamente ritrovare il tempo della Pasqua, il mistero centrale e fondante della nuova creazione e dell’umanità rinnovata in Cristo, luce del mondo. In Cristo troviamo le coordinate infinitamente precise della posizione dell’uomo dentro la meraviglia dell’universo. 

Quel tempo esperienzialmente misurabile da tutti noi su categorie di provvisorietà, di interruzione, di monotonia o di noia, di tirannia di inesorabili momenti sarà vissuto e recuperato stasera nel suo linguaggio di gioia, di melodia, di arte, di profonda interiorità vitale, di partecipazione spirituale attraverso il dono del tempo della musica, insieme tempo matematico e tempo di estro. 

Anche il tempo è un dono! Il tempo non ci porta all’eternità! E’ l’eternità che ci regala il tempo e per questo esso è sempre e comunque un’offerta fortissima di pace!

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