Calendario Gregoriano
Home Up

Il Calendario Gregoriano 

Eppure le cose rimasero a lungo così, tra le sommesse rimostranze degli Astronomi e di molti dotti Prelati sino a quando, verso il 1500, essendosi accumulato un anticipo di 10 giorni, i Pontefici decisero di intervenire.

A questo punto si comprende uno dei motivi fondamentali (naturalmente accanto ad altri) del fiorire delle grandi Meridiane nelle Chiese in Italia e in quell'epoca. La Chiesa ebbe bisogno dell'Astronomia per acquisire sicurezze nella soluzione di un grave problema liturgico la cui chiave era l'esatta determinazione dell'Equinozio di Primavera ed offrì alcune sue vaste Cattedrali e Basiliche per la costruzione di strumenti particolarmente idonei a questo fine: le Meridiane a foro gnomonico, le quali necessitano, per essere molto precise, di grandi spazi dalla ridotta luminosità; l'Astronomia, in pari tempo, ricavò un sostanzioso incentivo al suo sviluppo dalla costruzione di questi maestosi apparati che, come meglio vedremo, non servivano solo a stabilire il giorno dell'Equinozio di Primavera (e naturalmente di Autunno) ma anche i due Solstizi, il Mezzogiorno locale vero e innumerevoli altri dati, diventando veri e propri Osservatori Astronomici in cui si realizzarono significativi progressi scientifici.

Dopo alterne vicende, nel 1582, Gregorio XIII Boncompagni, sentito il parere di una Commissione costituita da Astronomi ed esperti dell'epoca, emanò la bolla "Inter gravissimas" che riformava il Calendario Giuliano, sopprimendo i 10 giorni intercorrenti tra il 5 ottobre e il 14 ottobre 1582 inclusi e stabilendo, per evitare il ripresentarsi nei secoli successivi dello stesso problema, che ogni 400 anni i bisestili fossero 97 e non 100. Un calcolo semplice dimostrava infatti che la frazioncina citata poco fa dava luogo a un'eccedenza di tre giorni bisestili ogni quattrocento anni: bastava dunque omettere l'intercalazione di tre giorni bisestili in ogni arco temporale quadrisecolare per risolvere il problema. Questo risultato si ottenne rendendo non bisestili gli anni secolari (che sono i più facili da ricordare) tranne quelli che sono multipli di 400. Così fu bisestile il 1600, non il 1700, il 1800 e il 1900, mentre è stato bisestile il 2000 e lo saranno il 2400, il 2800 e così via. La soluzione prescelta da Gregorio XIII tra quelle possibili fu opera geniale, anche per la semplicità di applicazione, del medico e Astronomo calabrese Luigi Giglio (nome latinizzato in Aloysius Lilius), il quale morì prima della sua attuazione; la sua opera fu fortunatamente sostenuta dal fratello Antonio.

Il calcolo prova che con queste innovazioni il Calendario diviene quasi esatto per un grande numero di secoli. Il metodo ideato da Giglio renderà infatti necessaria, se la durata dell'anno tropico rimarrà inalterata nei prossimi millenni, la soppressione di un solo giorno all'incirca ogni 33 secoli, a intervalli quindi temporalmente tanto grandi da non creare seri problemi alla vita sociale.

In concordanza con la riforma del Calendario Civile Luigi Giglio propose, e Gregorio XIII promulgò, anche i provvedimenti necessari per la determinazione del calendario lunare cattolico, destinato a fissare senza incertezze la data della Pasqua.

Il Calendario Gregoriano corrisponde talmente bene alle esigenze anche civili che ormai è quasi universalmente adottato; in alcuni Paesi ciò è avvenuto dopo ostinate e lunghe resistenze. Restano naturalmente in uso, in molte aree del pianeta, altri Calendari - mussulmano, ebraico, cinese ecc. - spesso per esigenze di culto o legate alle tradizioni.

(Da Mario Catamo e Cesare Lucarini “Il Cielo in Basilica - La Meridiana di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma” Roma, 2002, edizione A.R.P.A. - AGAMI, , rilievi fotografici di Fabio Gallo)

Page made by Big Ben  - All rights reserved - Questa pagina è stata aggiornata il  23-07-2020  alle  16:14:48