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Il concerto in basilica diventa festa

(Virgilio Celletti, Avvenire 8 gennaio 2003)

A Roma il pubblico entusiasta canta con il soprano  Chiara Taigi e l’Orchestra Moldava

Più festa popolare e religiosa che concerto, nella basilica romana di Santa Maria degli Angeli, per la serata conclusiva della tradizionale rassegna natalizia della Grande Musica in Chiesa.

In ogni casoun concerto fuori dagli schemi, senza nulla togliere alle indubbie doti artistiche degli interpreti “ufficiali”, che erano il soprano Chiara Taigi e l’eccellente Orchestra Sinfonica della Radiotelevisione Moldava, una formazione giovane, ma che esibisce insieme alla naturale freschezza un suono compatto e una precisione quasi esemplare.

I brani erano scrupolosamente indicati  in un programma scritto (pagine importanti del barocco strumentale, come il Concerto  grosso per la Notte di Natale di Corelli e l’Ouverture  del Messia di Haendel, e alcuni fra i temi più celebri della musica spirituale), ma parevano il frutto di decisioni prese al momento, quasi sgorgate dall’improvvisazione e dall’intesa fra il direttore moldavo, Gheorghe Mustea,  e la cantante Chiara Taigi era la più emozionata di tutti: romana di nascita e di studi, ha cantato un po’ ovunque, Scala compresa (e a più riprese), ma per quanto riguarda la sua città, quello dell’altra sera è stato quasi un debutto.  

Il che ha finito per giovare alle sue interpretazioni, nelle quali si è fatta apprezzare sia per la sicurezza dell’acuto   sia per la finezza delle fioriture  (come nel mottetto  Esultate, jubilate che è un po’ la faccia spirituale del magistero mozartiano).

Quando la cantante è salita alla ribalta del programma, l’orchestra l’ha sostenuta con bravura: negli sviluppi armonici (e bachiani) dell’Ave Maria di Gounod,  nel commovente Panis angelicus di Franck, nel maestoso O mio Signor (che è poi il celebre largo Ombra mai fu dall’opera Serse di Haendel), e soprattutto accentuando, con il tappeto degli archi in sordina, il fervore e il lirismo di una delle struggenti Ave Maria di Verdi, quella che canta prima di morire Desdemona nell’Otello.

Con il pubblico, Chiara Taigi ha stabilito un feeling immediato,  convincendolo a cantare con lei prima Tu scendi dalle stelle, poi l’immancabile White Christmas di Irving Berlin.

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