S. Filippo Neri
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San Flippo Neri (Firenze 1515 - 1595)

Il Card. Antonio del Monte, presso il quale Antonio Lo Duca fu cappellano fino alla morte di quel grande porporato, era Protettore della Confraternita di S. Girolamo della Carità e dopo di lui lo fu anche il Card. De Cupis, amico e protettore di Antonio cui affidò la carica di Rettore degli Orfani in S. Maria in Aquiro e l'insegnamento del latino a Tesfa Syon nel 1543 - 47.

Il giovane Filippo Neri venne a Roma verso il 1534 ed ebbe i suoi primi direttori spirituali, Persiano Rosa e il Marsupini, a S.Girolamo della Carità, dove non è improbabile che abbia incontrato Antonio, che a simiglianza di altri religiosi di santa vita, ognuno propugnante una particolare devozione (per es. Mons. Buonsignore Cacciaguerra predicava la Comunione quotidiana e la celebrazione della Santa Messa ogni giorno per i sacerdoti), raccoglieva intorno a sé un certo numero di devoti e di "preti poveri dediti allo studio delle S. Scritture e all'assistenza dei malati negli ospedali" (Catalani, fol. 36,37,82). Matteo Catalani, sacerdote e dottore in "Jure utroque" fu il più fedele discepolo di Antonio fin dal 1546.

Il Vicario di Roma, Mons. Filippo Archinto, firma il decreto di costituzione, il cui scopo è quello di recare aiuto ai poveri e ai pellegrini e firma anche, due anni dopo, il decreto di consacrazione della chiesa nelle Terme dedicata a S. Maria dei Sette Angeli, affidandone la cura alla suddetta Confraternita da poco istituita (1550). Il suo vice Luigi Lunel, Vescovo di Sebaste, consacra la chiesa. L'anno dopo, nel 1551, conferirà gli ordini a S. Filippo, che resterà in S.Girolamo fino al 1586.

Dopo la profanazione della chiesa da parte dei malvagi Del Monte, tanto Filippo come Antonio non tralasciano di recarsi alle Terme con i loro devoti.

Il Gallonio, biografo di S. Filippo, racconta come in una di queste passeggiate con i suoi seguaci, Filippo vedesse il demonio su di una "anticaglia" delle Terme. Nelle deposizioni di diversi testimoni al processo di canonizzazione di S. Filippo, sono spesso descritte queste passeggiate alle Terme, dove si discuteva di cose spirituali, si cantavano laudi, si pregava. Alla seconda consacrazione della chiesa, nel 1560, invece dei preti poveri di Antonio ne prendono cura i Certosini. Filippo aveva mandato in quell'ordine parecchi suoi devoti, tra cui i suoi primi allievi, figlioli del doganiere Galeotto Caccia, che si fecero tutti e due religiosi e il Certosino prese il nome di Andrea.

Forse è dopo la morte di Antonio che S. Filippo vide risplendere lo spirito di grande pietà sul volto dei Certosini che uscivano dal coro dopo la preghiera, episodio più volte riportato dai biografi del Santo.

(C.Bernardi Salvetti) 

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