La Costruzione
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La costruzione della chiesa

All'inizio del XVI secolo, il cardinale du Bellay, ambasciatore di Francesco I, aveva costruito vicinissima alle Terme una villa circondata da giardini. Alla sua morte, nel 1560, il cardinale san Carlo Borromeo l'acquistò e la retrocesse al Papa, suo Zio, in favore dei Certosini. Intanto nelle Terme i Certosini trovarono due altari costruiti una decina di anni prima, da un sacerdote siciliano, un certo Antonio Del Duca. Uno degli altari era dedicato ai SS. Angeli, l'altro alla Regina degli Angeli. Di qui il nome della Certosa. (5) Del Duca mori nel 1564 e fu sepolto nel coro dei monaci.

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5) Vallier (Sigillographie de l'Ordre des Chartreux et Numismatique de Saint Bruno -  Montreuil - sur - Mer, 1891, p.213s) menziona due sigilli di questa Certosa interessanti a proposito del suo nome. In uno la Vergine in posizione  frontale, seduta su una nube da cui emergono quattro teste di cherubini, tiene in braccio il Bambino Gesù, dal cui capo partono tre fasci di raggi, secondo una iconografia molto rara. All’altezza delle spalle due angeli sostengono una corona sopra il capo della Vergine. Nell'altro sigillo, la Vergine, in posizione frontale, seduta su un nembo, aureolata da raggi e circondata da quattro cherubini, tiene in braccio (destro) Gesù Bambino, al di sopra d'un qualcosa che sembra una banderuola. 

Pio IV incaricò Michelangelo, quasi ottantenne, della costruzione della chiesa. L'insigne architetto italiano ebbe l'idea geniale di erigerla nel Tepidarium (6) delle Terme, conservando le otto belle colonnemonolitiche di granito rosso d'Egitto che vi si trovavano. 
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(6) Nel corpo centrale della fabbrica delle Terme erano compresi i vani di ogni terma, cioè il calidarium, il tepidarium e il frigidarium; del calidarium oggi resta solo un muro absidato, che è quello in cui oggi si apre l'ingresso della Chiesa di S.Maria degli Angeli. Il tepidarium deve essere riconosciuto nell'aula rotonda ottagona, a cupola che serve di passaggio fra il calidarium e l’aula maggiore che oggi si identifica come un frigidariium coperto. Questa aula immensa, lunga m.90,80, alta m.28, larga m.27, coperta con volta a crociera, e fiancheggiata da quattro salette per piscine sussidiarie, corrisponde al corpo principale della chiesa odierna di S.Maria degli Angeli. (S. Aurigemma, Le Terme di Diocleziano e il Museo Nazionale Romano, Libreria dello Stato, Roma, 1950). 

Dietro la chiesa, il chiostro fu costruito su disegno di Michelangelo. Il resto del monastero non ebbe un carattere degno di nota: semplicemente si cominciò a restaurare le antiche costruzioni. Però i lavori andarono molto a rilento e neppure continuarono. Più volte il Capitolo Generale certosino fu costretto a ricorrere a delle comeralie, contributi imposti alle altre Certose italiane, per sovvenzionare le insufficienti risorse della certosa di Roma. Nel 1593 il Capitolo Generale ordina infatti che la provincia italiana paghi per la  costruzione di 15 celle. In realtà, se il magnifico chiostro grande è quadrato, soltanto sul lato nord furono costruite le celle, sicchè la casa non ne ebbe mai più di sei o sette, escluse quelle del priore e del procuratore che erano erette a parte.

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