Le Cariche di Priore della Certosa di Roma e di Procuratore Generale

Come abbiamo visto nelle figure menzionate, le due cariche furono di solito esercitate simultaneamente dalla stessa persona. Ma ecco che il 27 gennaio del 1834 la S. Congregazione per la disciplina scrive al priore di Roma (che era anche procuratore generale), D.Benedetto Rozio, di "non poter permettere che nello stesso individuo si riuniscano piu cariche incompatibili", e perciò lo esonera dalla carica di priore lasciandogli solo quella di procuratore generale. 

Don Rozio restò procuratore per qualche mese e poi tornò nella sua casa di professione a Torino. Forse il provvedimento della S. Sede ha una spiegazione ad personam. Nella sua corrispondenza, il Reverendo Padre di quegli anni, D.Benedetto Nizzati, parla del Rozio come d'una persona non fatta per la gestione temporale, oltre al fatto che nonostante l’età aveva pochi anni di vita certosina per assumere responsabilità importanti. La S. Congregazione nominò quindi priore di Roma quello di Trisulti ad nutum della comunità di Roma, dice il documento. 

D.Benedetto De Camelis per vari motivi resterà in carica appena un anno. Il R. P. tenterà di nuovo di riunire le due cariche nella persona di D. Paolo M.Gerard. (13)
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(13) Va notato che il Capitolo Generale del 1835 aveva accordato a Don Gérard di aprire in Roma il noviziato. Purtroppo, più tardi, la carta della Visita del 1850 revoca il permesso a causa della situazione della comunità; fra l'altro la Certosa in parte era stata trasformata in ospizio per i poveri, mandati dal Governo repubblicano. Questi agiva da padrone nei confronti dei Certosini; nel 1849, per esempio, aveva proceduto all'inventario dei beni della
casa.

La cosa non ebbe esito felice e Don Gérard resterà solo priore, poichè Don Stefano Franchot sarà nominato procuratore generale. Quando nel 1859 è eletto priore di Roma D. Giuseppe M. Rivara, egli chiede alla Santa Sede di ricoprire entrambe le cariche. Gli è concesso dalla S.Congregazione dei vescovi e regolari "hac vice tantum"; si reputa che i due uffici "ab una eademque persona retineri minime posse". Tuttavia - il motivo non appare ben chiaro - nel 1863 questo permesso è revocato e vien nominato un Procuratore Generale, mentre Don Rivara continua ad essere priore fino all'inizio del 1869. Ormai la comunità di Roma ha soltanto poco più di un decennio di vita.

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